domenica 5 giugno 2016

INTERVISTA A LEO FREYRIE PER IL GIORNALE DELLA NEVE (Terza Parte)

In quel periodo lanciai i mini sci anticipando la moda degli sci corti che pero’ non ebbero molto successo. Solo nel 74 il nostro importatore americano ci richiese gli sci corti con punta arrotondata. Gli costruii metallici chiamandoli Hop Hop. Corti ma non erano sciancrati come quelli che si usano ora. Questi sci favorivano il sorpasso della cunetta. In America ad Aspen come per esempio a Sant Moritz sulla Galb non passavano i gatti delle nevi e gli sci corti con lo slancio del corpo arrotondavano le cunette. Hop Hop!

I Mirage Coppa del Mondo furono portati alla vittoria anche da Renzo Zandegiacomo poi passato professionista nel circuito americano da Helmut Smaltz da Bruno Piazzalunga da Alberto Casse da Luigi De Zordo che vinse il KL di Cervinia da Bruno Valentini che vinse il Campionato italiano e da Luciano Coppi poi presidente della Fisi, da Pia Riva campionessa d’italia da Patrizia Medail da Lidia Barbieri e Vera Schenone da Alberto Casse e da Stefano Anzi Campione d’Italia in discesa libera
Mentre il mio cugino Emilio amministrava benissimo l’azienda, mio fratello Enrico coadiuvato dall’ing. Battiston capo della aereodinamica della Alfa Romeo F1 e con l’apporto del Centro studi e ricerche della Fiat di Torino studio’ la penetrazione dello sciatore nell’aria.

Cosi inventammo i bastoncini a tulipano le punte degli sci prima bucate e poi ribassate i caschi carenati ed i tessuti delle tuta dove non passava l’aria. Ricordo di essere andato personalmente alla Ticosa di Como a comperare del tessuto spalmato ed elasticizzato che poi portai alla signora Vicini che con le misure di Stefano Anzi e di Pierino Gross fece le prime rudimentali tute da libera che furono collaudate al Portillo durante l’estate.

Molte squadre usarono i Mirage KL e fu cosi’ che vincemmo il campionato svedese ed il campionato iugoslavo. In Spagna Francisco Fernandez Ochoa grandissimo slalomista uso’ i nostri sci.
Con queste novita’ assolute vincemmo il KL di Sestriere di Cervinia e il Kl di La Plagne in Francia (16c) e al Portillo e soprattutto il Kl per sci di serie da libera 222 a Cervinia con Pietro Albertelli a 190 kilometri all’ora record ancora imbattuto!
Gli Sci Freyrie vincono al KL di Cervinia.

I miei sci furono usati anche per le spedizioni alpine di rilievo mondiale. Achille Compagnoni e Lacedelli li usarono sul K2 Cesare Maestri sul Cerro Torre Jak Canali alla conquista del monte Api Gigi Panei eWalter Bonatti sul Bianco, Pirovano quando ando’ e ritorno’ dal polo nord col primo gatto delle nevi e furono sempre usati da Riccardo Cassin riconosciuto come il piu’ grande scalatore italiano.

Quando la Malboro sbarco’ nella formula uno De Adamich mi fece fare gli sci Malboro per Merzario allora campione del mondo con l’Alfa Romeo . Erano rinforzati in carbonio e molto apprezzati per la tenuta sul ghiaccio. Io fui il primo in Italia ancor prima della Ferrari ad usare i materiali compositi che ci forniva la Ciba di derivazione spaziale.

Anche James Hunt campione del mondo di formula uno usava i miei sci che gli curavo personalmente perche li voleva particolarmente elastici e di altezza 204.

Molti giovani atleti non professionisti poi diventati noti nel mondo dell’industria hanno usato gli sci Freyrie. Luciano Benetton Pietro Marzotto Zeno Soave che con me ebbe una brutta avventura sul Bianco, Luigino Dona’ delle Rose che fondo’ Porto Rotondo , Shenone , Marcello de Stermic, Gianni Agnelli “l’avvocato” che era sempre accompagnato dal maestro Marcello Paltrinieri con la sua Dino Fiat spider nera, Bruno Mentasti, Franco Carraro e Alberto Pederzani Francesco Segafredo e tutti i componenti dello sci club Bologna Freyrie dello sci club 18 di Cortina e dello sci club Genova Freyrie e molti altri che non ricordo sparsi un po’dovunque.

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