Una breve presentazione di Leonardo Freyrie e della storia della sua vita. La passione per il lavoro e l'innovazione, l'avventura della storica Ski Freirie, e le molte esperienze della sua carriera lavorativa
domenica 30 ottobre 2016
Giorgio Radice, collaudatore esperto.
Mio cognato Giorgio Radice abilissimo sciatore che collauda gli ultimi Freyrie "coppa del mondo". Essendo un bravissimo sciatore io mi fidavo moltissimo dei suoi commenti attenti competenti e puntuali che servivano per mettere a punto in modo significativo lo sci. Gli dicevo di strapazzarli il più possibile come di vede dal salto della foto. Molto più bravo di me sulla forcella del Sasso Lungo mi spari davanti tenendo un passo per me proibito in quella condizione di neve e di ripido! Gli sci tenevano! Bravo Giorgio sei per noi sempre stato un maestro!
sabato 29 ottobre 2016
Merzario e gli sci Freyrie
Venne da noi Andrea De Adamic che allora era il direttore della Malboro italiana che produceva abbigliamento e accessori . Noi gli producemmo sci marcati Freyrie Malboro Merzario allora campione del mondo nella categoria sport con l'Alfa Romeo! Facemmo una tripletta! Vincitori agli italiani in libera con Stefano Anzi vincitori sull'acqua agli europei in tutte le specialità e vincitori con i Malboro Freyrie ai campionati piloti di quell'anno! Nel poster Arturo Merzario campione del mondo.
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Il poster con la pubblicità degli sci Freyrie - Merzario, autografato dal campione del mondo di F1. |
venerdì 28 ottobre 2016
Arturo Merzario, campione del mondo di F1 e gli sci Freyrie
In questa foto Leonardo Freyrie e' ritratto a Monza con l'Alfa Romeo con cui Arturo Merzario vinse il campionato del mondo 1977.
Freyrie fece un modello di sci apposta per la Malboro sponsor di Arturo nella cui livrea appariva il volto iridato di Merzario col suo cappello bianco da texano. Lo sci era armato di carbonio come lo erano i telai delle formule uno. Noi fummo i primi ad usare il carbonio che ci veniva fornito dalla Bompiani per la costruzione sia degli sci da neve che per I monosci d'acqua che con questa costruzione " in scatola sotto vuoto a 150 gradi" vinsero gli europei a Tample sur Lot e conquistarono il record mondiale di slalom con il belga Eddy De Telder.
Freyrie fece un modello di sci apposta per la Malboro sponsor di Arturo nella cui livrea appariva il volto iridato di Merzario col suo cappello bianco da texano. Lo sci era armato di carbonio come lo erano i telai delle formule uno. Noi fummo i primi ad usare il carbonio che ci veniva fornito dalla Bompiani per la costruzione sia degli sci da neve che per I monosci d'acqua che con questa costruzione " in scatola sotto vuoto a 150 gradi" vinsero gli europei a Tample sur Lot e conquistarono il record mondiale di slalom con il belga Eddy De Telder.
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Una pubblicità dell'epoca degli Sci Freyrie - Merzario |
lunedì 17 ottobre 2016
il pilota di Formula 1 che vinse su Lauda in Giappone sciava con gli sci Freyrie. Quando veniva in settembre a Monza e alloggiava a Cernobbio a Villa D'Este l'amico Arturo Merzario me lo portava in ditta a scegliersi gli sci per la stagione invernale . Era simpatico per nulla formale e molto gentile nei modi . Usava i 210 da gigante Trimetal anti vibrante e io appassionato perso di auto ero molto orgoglioso di poterlo consigliare. Mi regalò una volta il modellino della F1 che guidava, autografata da lui stesso. Un bellissimo ricordo!
Hunt vinse il campionato del mondo di F1 1976.
Hunt vinse il campionato del mondo di F1 1976.
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Leo con James Hunt, Campione del Mondo di F1 nel 1976 |
Leo in una foto recente con Arturo Merzario. Un'amicizia di lunga data, accomunata dalla passione per i motori e le auto d'epoca. |
sabato 15 ottobre 2016
Mio fratello Enrico
Da poco più di due mesi è mancato mio fratello Enrico. Eccellente cattedratico e architetto e' stato preziosissimo dal punto di vista tecnico per far crescere la Freyrie. Durante la professione ci dedicava una consulenza per affrontare i progetti più difficili per far vincere gli sci da neve. Eccellente sciatore non si accontentava dei report dei nostri collaudatori ma studiava personalmente quali tecniche adottate per rendere gli sci sempre più veloci. Fu lui che ci fece collaborare con l'ingegner Battiston il capo della aereo dinamica dell'Alfa Romeo F 1 e con il centro studi e ricerche della Fiat di Torino per studiare il comportamento degli sci da gara in libera gigante e speciale. Le molteplici vittorie da noi conseguite sono in gran parte attribuibili alla sua straordinaria capacità. Nella foto Enrico con i Mirage Coppa Del Mondo e' quello con la giacca arancio. Grazie Enrico!
venerdì 14 ottobre 2016
Sci da KL e da discesa.
Molti mi chiedono le differenze tra gli sci da Kilometro Lanciato e quelli da discesa libera che usavano negli anni 80 ma ancora in gran parte attuali . Gli sci da libera erano metallici da 222 con una scanalatura e punta normale . I nostri avevano all'interno un'anima di legno scatolata in fiberglas e fianchi in fenolica. Doppio stato di alluminio Ergal 55 sotto il piede vulcanizzato con uno strato di gomma . La soletta "calda" con un sottile strato di legno sotto la soletta in politene trasparente e assorbente completava il tutto. Lo sci da KL era innanzitutto con sciancratura quasi inesistente ( un cm tra punta e coda) Trimetal vulcanizzato con gomma doppia scanalatura sul fondo e punte ribassate. La velocità comunque faceva rialzare il pattino anche con punta bassa e con finitura sfuggente. Un piombo posto internamente sotto la punta cambiava la frequenza delle vibrazioni tra punta e coda rendendo lo sci stabile ad alte velocità. Per ciò il nostro record di Pietro Albertelli a 190 kilometri con sci Freytie Coppa del Mondo da libera 222 di serie e' da considerarsi eccezionale! Nella foto Leo Freyrie con lo sci da record alla rievocazione del KL di Cervinia 2018.
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Una mia foto recente, in occasione della giornata dedicata al KL a Milano. |
domenica 28 agosto 2016
Il primissimo logo della Freyrie.
Quando Emilio Freyrie fondò la Sci Freyrie nel 1927 come prima cosa pensò a realizzare una immagine da reclamizzare, un "marchio di fabbrica.
Si affidò ad un pittore dell'epoca un certo "Fabio Mauro " che gli dipinse questa rappresentazione di un saltatore durante il volo. In quegli anni le gare si facevano solo di salto e di mezzo fondo, non essendoci gli impianti di risalita.
Fu Bruno Da Col il primo atleta al mondo con gli sci Freyrie da salto, costruiti in legno compensato e con tre scanalature sulla soletta. Lanciandosi dal trampolino di Ponte di Legno, Dal Col riuscì a compiere un salto superando i cento metri e guadagnandosi così dal duce la medaglia d'oro e il cavalierato!
Le prime vittorie documentate della Freyrie risalgono al 1927!
martedì 23 agosto 2016
Lo sci pieghevole Freyrie: un'invenzione rivoluzionaria.
Amici appassionati nella foto il mio papà' Emilio Freyrie nel 1927, ritratto con gli sci pieghevoli. Caratteristico l'abbigliamento dell'epoca in giacca sportiva e cravatta. In quegli anni gli sci normalmente erano lunghi 2 metri e 15 e quindi poterli ripiegare per fare la salita a piedi avvantaggiava moltissimo lo sciatore che li poteva legare anche allo zaino. All'epoca, senza mezzi di risalita, le gare si facevano solo nella specialità mezzo fondo è salto. Già nel 27 vincemmo parecchie gare " Mezzalama" che già si correva,
Una curiosità: lo sci, inteso come sport, si era sviluppato più rapidamente nel centro Italia rispetto al nord . Gli sci erano di frassino senza lamine e come abbellimento venivano marchiati a fuoco. Le staffe in acciaio resistevano bene allo sforzo anche perché papà' fece studiare la resistenza ad un ingegnere meccanico. Fu un successo .
domenica 21 agosto 2016
I mondiali di sci nautico a Long Beach
Bruno Zaccardi il primo a sinistra vincitore del Campionato del Mondo di salto a Long Beach in California con il nuovo record sulla distanza con gli sci Freyrie. Di fianco Franco Carraro campione d’Europa Piera Castelvetri campionessa del Mondo Alberto Pederzani campione d’Italia e Piero Marzotto.
Nomi importanti che fanno parte della schiera dei campioni dello sci nautico italiani, grazie anche agli sci Freyrie.
sabato 20 agosto 2016
dal Lago di Como alle grandi traversate marine: gli sci Freyrie protagonisti.
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Una foto un po' rovinata dal tempo, in cui compare il campione di sci nautico Enrico Guggiari |
Il lago di Como e’ sempre stato una fucina di sciatori di velocita’ sull’acqua perche’ ha sempre avuto cantieri in grado di fornire barche super veloci.
Abbate, Molinari, Cometti, Molivio ecc hanno sempre dominato la scena mondiale in velocità prima dell’avvento dell’ing Buzzi, che ha rivoluzionato tutto ed e’ ancora incontrastato in questo settore.
Nello sci nautico la Freyrie ha vinto tutto. Prima con Bruno Cassa il titolo italiano poi con Enrico Guggiari , un atleta fantastico e preparatissimo atleticamente che non mollava mai abbiamo vinto tre volte il titolo europeo e il mondiale in Sud Africa; quindi con Stefano Gregorio il Mondiale del 1995! Chi faceva velocità doveva passare dalla Freyrie se voleva vincere! Spesso la velocità media superava i 120 km l'ora!
Gli sci da velocità venivano usati anche per le traversate record: ricordo che abbiamo vinto la Pola -Cervia, - Malta - Siracusa, la traversata della Manica e il Raid Australia Nuova Zelanda!
Gli sci per questo tipo di gare erano lunghi due metri con la coda a redan che riduceva la parte bagnata dello sci e quindi lo sforzo. Avevo chiesto allo stesso ing Buzzi ragguagli in merito ed i consigli sono stati utilissimi, facendoci dominare la scena mondiale.
Le vittorie si costruiscono sempre con la tecnica più moderna e atleti validi . Non ci sono altre argomentazioni.
Ecco nel mio archivio cosa ho trovato su Stefano Gregorio e su Enrico Guggiari.
Leonardo.
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Nella foto, lo sci arancione più lungo è il modello Daytona, che fu campione del mondo di velocità. |
venerdì 19 agosto 2016
L'amore per lo sci nautico e... un'amore dallo sci nautico
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Una raccolta di sci nautici Freyrie |
Questi mono sci hanno vinto i campionati del mondo in varie epoche e
sono gelosamente custoditi nel mio museo dello sci Leonardo Freyrie.
Gli stessi
sono stati esposti all’Expo di Shanghai nel padiglione italiano come
massimo esempio di design nello sport dopo essere stati esposti a Ivrea
alla mostra Sport Design organizzata dalla Triennale di Milano.
Ricordo anche che
un nostro sci ha vinto il “Compasso d’oro “ come massima espressione del design
italiano ed e’ attualmente esposto al Moma di New York.
Nella foto sul pontile del Centro Federale del lago del
Segrino Silvia Terraciano campionessa italiana ed europea e Franca Ricotti
giovane e promettente speranza dello sci nautico poi abbandonato per un amore
che poi e’ risultato quello di tutta la sua vita.
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Silvia Terracciano e Franca Ricotti sul lago del Segrino. |
giovedì 18 agosto 2016
Angelo Vassena: il mago dello motonautica
Angelo Vassena e' stato l'export manager della Freyrie e ha contribuito alla diffusione del marchio in tutto il mondo.
Pilota di motonautica formidabile dell'era Molinari Pellolio, ricordo che faceva parte del team Mercury.
Un lunedì mi disse che sul Danubio aveva vinto una gara a 210 kl di media!! Fu utilissimo consigliere per i nostri sci da velocità conoscendone tutti i segreti. A lui dobbiamo moltissimo per le sue conoscenze straniere diventate poi nostri affezionati clienti. Tutti a Porto Rotondo sua residenza per le vacanze usarono gli sci Freyrie come lord Snowdon ritratto nella foto al Porto Rotondo. Fu poi apprezzatissimo presidente della Federazione Motonautica Italiana.
mercoledì 17 agosto 2016
Jaqueline Onassis e il "Jet Set"Jaqueline onassis di Porto Cervo
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Jaqueline Onassis a Porto Cervo. |
Jaqueline Onassis sciava a Porto Cervo con gli sci Freyrie . Io proposi personalmente all'Aga Khan a Saint Moritz di poter fornire le scuole di sci della Costa Smeralda. Lui apparve sulla copertina di Life americano con uno sci Freyrie in mano con a fianco una giovanissima Romina Power e ciò ci fece molta pubblicità per il nostro importatore americano che ci chiese quanto avevamo pagato per questa copertina. Nulla! Tantissimi personaggi sciarono con i nostri sci, Jaqueline compresa e Athina Mary Livanos Niarcos le donne più in vista di quel periodo.
martedì 16 agosto 2016
Il Segrino: il lago degli sci Freyrie
Sul lago del Segrino a Eupilio, c'era il Centro Federale di Sci Nautico.
Tutti gli atleti italiani si allenavano li’ ad eccezione di chi, stando in centro
Italia, sciava sul lago Trasimeno. tra questi c'erano i fratelli Granalli, ottimi sciatori
e i romani come Bruno Zaccardi campione del mondo con sci Freyrie che si
allenava anche sul lago di Piediluco.
Poiche’ la Freyrie era a un kilometro dal lago io montavo sul motoscafo
vedevo come sciava l’atleta ed in base alla sua forma cercavo di costruirgli
uno sci il più adatto possibile alle sue caratteristiche atletiche e di forma.
Generalmente stavano da noi tre/quattro giorni per poter rifinire gli sci in fabbrica, dando fino a 5 mani di
vernice.
Quando venivano in ditta i campioni stranieri li portavamo al Centro così vedendoli sciare spiavamo la loro preparazione e forma fisica e studiavamo gli
accorgimenti che avevano preparato per essere vincenti.
La foto ritrae due campioni d’Europa francesi Jean Jaques Potier campione
di salto e Jaques Tillement campione di figure con gli sci Freyrie. La foto è stata scattata nel
giardino della casa di Carella con la mia mamma Ada al loro braccio. Foto curiosa che mi
rimane nel cuore! Jaques Tillement e Jean Jaques Potier erano dei ragazzi
splendidi con i quali si potevano sperimentare cose egregie.
sabato 13 agosto 2016
Tris d'Assi!
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Hoffer, Zucchi e Terracciano |
Questa foto ritrae un favoloso tris di campioni !!!
Roby Zucchi ( tuta blu) Campione del Mondo e Campione d’Europa e Campione
italiano.
Silvia Terracciano Campionessa d’ Europa e Campionessa italiana.
Max Hoffer Campione d’Europa e Campione italiano
Tutti hanno sempre usato sci Freyrie .
Roby Zucchi era un collaudatore fantastico e serviva moltissimo per la
messa a punto degli attrezzi da gara. Li provava li riprovava li faceva
modificare sino ad esserne soddisfatto. E’ stato un’atleta fantastico sia in
slalom sia in figure e perfino nel salto!Fantastico sotto tutti i punti di vista
sopra tutto umani. Max Hoffer collaborava instancabilmente per perfezionare gli
attrezzi e spesso veniva al Segrino al Centro Federale per migliorare . Silvia
Terracciano aveva una determinazione incontenibile per vincere e i risultati
parlano per lei.
venerdì 12 agosto 2016
I segreti del Trimetal
Gli sci Trimetal Freyrie con l’antivibrante vincevano perché erano costruiti in
modo eccezionale, con una tecnica basata sulla stratificazione dei materiali.
Nell'immagine qui sotto si vedono i materiali che compongono lo
sci.
Dall’alto:
Superfice vinilica telata rossa
Metallo ergal 59 decapato
Fliset per non fare uscire la colla nel pressaggio
Gomma che si vulcanizza col calore
Metallo ergal 59
Fliset
Anima di legno compensato frassino abete con punta in alluminio
Fliset
Metallo ergal 59
Fliset
Suola in Kofix
Nell’anima di legno veniva inserito nella punta un gettone di piombo .
Durante le vibrazioni della discesa la punta e la coda non entravano mai in
risonanza creando più stabilità nella discesa allo sciatore.
Durante le prove
su una macchina studiata apposta per noi dallo Studio di ricerche della
Fiat di Torino, il cui capo era l’ing Grosso, gli sci senza piombo quando
entravano in risonanza esasperando le vibrazioni scoppiavano, come fece il
primo Comet inglese. Poi le ali furono costruite con pesi diversi.
giovedì 11 agosto 2016
Eddy De Telder
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Eddy De Telder |
Eddy De Telder e’ stato campione d’Europa e primatista mondiale di slalom
con gli sci Freyrie costruiti in carbonio.
Il record consistette nell’essere riuscito a chiudere un percorso non compreso
nei calcoli matematici lunghezza della corda/ velocita’.
Il carbonio ha come caratteristica la tenuta sia in trazione che in
compressione. Invece il Kevlar, ad esempio, resiste benissimo in trazione ma male
in compressione.
La Freyrie fu tra i primi produttori a usare i materiali compositi, ancor prima della Ferrari.
La Ciba ci porto’ la tecnologia delle navicelle spaziali e la sci Freyrie fu la prima a
produrre sci in stampo riscaldato a 120 gradi con fibre di carbonio affogate in
resina epossidica con anima in alveolare d’alluminio.
Questo sistema fece si che il nostro sci non avesse piu’ torsione e quindi
teneva la tangente senza derapare al passaggio d’onda risultando eccellente
rispetto agli sci in legno. A completare l’opera l’attacco fu studiato in modo
da non far piegare il piede esternamente.
Per infilare il piede nell’attacco ci facevano sforzi sovrumani ma il
risultato premiava!
Detengo con gelosia nel mio museo personale lo sci del
record!
Leo.
In questo video, risalente ai Campionati di Milano del 1977, si possono vedere molti campioni a noi già noti. Oltre a De Telder, anche Silvia Terracciano, Roby Zucchi e... moltissimi sci Freyrie in attesa di gareggiare!
mercoledì 10 agosto 2016
Un lungo elenco
Da una pubbilicita' del 1976: in rilievo i titoli vinti in quegli anni! Per il
reparto sci da neve non e' poco, tanto che per molto tempo lo slogand dell'azienda fu proprio "Sci Freyrie, hanno vinto talmente tante volte da non ricordale neanche"
Leo
Leo
martedì 9 agosto 2016
Noblesse oblige...
La storia degli sci Freyrie, in particolar modo grazie alla dirompente personalità di Leonardo, è costellata da incontri con personalità molto importanti dell'epoca: grandi industriali, stilisti, personaggi dello spettacolo, mondo del "Jet-Set" internazionale, per non parlare degli innumerevoli campioni sportivi.
Incontri di lavoro che si trasformavano in pubbliche relazioni, allargando così la fama che gli sci Freyrie raccoglievano tra il pubblico.
In questa foto, tratta da un libro di ricordi fotografici, vediamo Lord Shadow, allora fidanzato di Margaret d’Inghilterra, con gli sci Freyrie alla scuola di sci nautico Freyrie al Cala di Volpe a Porto Cervo.
La Scuola di Sci Nautico Freyrie fu un'avventura davvero particolare, ma di questo ne parleremo più in dettaglio in un prossimo post.
A presto!
Incontri di lavoro che si trasformavano in pubbliche relazioni, allargando così la fama che gli sci Freyrie raccoglievano tra il pubblico.
In questa foto, tratta da un libro di ricordi fotografici, vediamo Lord Shadow, allora fidanzato di Margaret d’Inghilterra, con gli sci Freyrie alla scuola di sci nautico Freyrie al Cala di Volpe a Porto Cervo.
La Scuola di Sci Nautico Freyrie fu un'avventura davvero particolare, ma di questo ne parleremo più in dettaglio in un prossimo post.
A presto!
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Lord Shadow a Cala di Volpe prova gli sci Freyrie |
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Un'altra immagine con Lord Shadow impegnato con gli sci Freyrie. |
giovedì 4 agosto 2016
Un po' di amarcord...
Leonardo
mercoledì 3 agosto 2016
Stefano Anzi e le tute "spaziali"
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Un giovanissimo Stefano Anzi, in una foto d'epoca. |
Qualche tempo fa ho avuto il piacere di parlare con Stefano Anzi, mio atleta, che mi ha ricordato la sua vittoria con i Trimetal Freyrie ai campionati italiani di discesa libera del 1969 a San Martino di Castrozza. In oltre mi ha precisato che le tute fatte da noi per la discesa libera, realizzate con materiale spalmato che non faceva passare l’aria, furono usate per la prima volta da lui e da Marcello Varallo nel 1970 ai mondiali di Val Gardena. Lui avrebbe vinto con distacco se non avesse saltato una porta. Varallo fu quinto assoluto. Un piazzamento veramente buono grazie agli sci e alle innovative tute ancora inesistenti sul mercato. Ricerca e Sviluppo certo non mancavano alla Freyrie in quegli anni!
Leonardo Freyrie
martedì 2 agosto 2016
Pietro Albertelli al KL: Buona la prima!
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Pietro Albertelli portato in trionfo al KL di Cervinia |
venerdì 29 luglio 2016
Picchiottino, i Druscié e l'eleganza della suola bianca.


In queste due foto c'è Osvaldo Picchiottino, discesista e slalomista, ritratto nel 1959 a Courmayeur e all'Abetone nel 1961.
Si nota che porta ai piedi gli sci Druscié, riconoscibili dalla suola bianca. La suola era bianca perché così era più facile, per i preparatori tecnici, assicurarsi che la sciolina (di colore rosso) aderisse bene alla superficie.
giovedì 28 luglio 2016
Kilometro Lanciato - Ieri e oggi
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Leonardo Freyrie in occasione della celelbrazione delle stagioni storiche del Kilometro Lanciato, con in mano i suoi sci. |
Milano, 13 luglio 2016.
All'Hotel Sheraton Diana, la presentazione e la celebrazione dei campioni del Kilometro Lanciato. Per l'occasione Leonardo Freyrie ha mostrato un paio dei suoi storici sci, provenienti direttamente dal Museo dello Sci Freyrie.
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Leonardo Freyrie alla presentazione della stagione 2016-2017 del Kilometro Lanciato |
Giustina Demetz
Questo luminoso sorriso appartiene a Giustina Demetz: gareggiò come discesista libera a metà degli anni '60, partecipando anche alla Coppa del Mondo e alle Olimpiadi Invernali di Innsbruck (1964) e Grenoble (1968). In Italia ottenne numerosi successi, grazie anche ali sci Freyrie Trimetal, che si intravedono nell'immagine.
lunedì 25 luglio 2016
Una squadra... lanciatissima!
Ecco la squadra Freyrie al Kl del 1974 che comprende Alessandro Casse, Teresio Vachet e Luigi De Zordo . E' da notare che i bastoncini hanno ancora le rotelle, gli sci non hanno la punta bassa e i caschi non sono carenati.
Al Kl di La Plagne del '74 si videro i primi caschi carenati e le punte basse. Ancora non si era andati nella Galleria del vento a sperimentare forme e materiali. La prima fu la Freyrie nella Galleria della Breda di Milano. L'architetto Enrico Freyrie e l'ing Battiston, designer della Alfa Romeo F1, aprirono la strada alla aerodinamica.
sabato 23 luglio 2016
Teresio Vachet, un fulmine sulla neve
Nella foto Teresio Vachet sceglie gli sci Freyrie Mirage Coppa del Mondo rinforzati in Kevlar per il KL di Cervinia del 1973 al quale arriverà secondo a 184.237 kl ora . Nella foto con Vachet Leo Freyrie
giovedì 21 luglio 2016
KL Cervinia 1975
Kl di Cervinia del 1975.
Freyrie vince con gli sci di serie il Kl con 177,514 kl ora e arriva quarto con i materiali speciali alla velocita' di 189,473 e sesto alla velocita' di 188,471.
Questi sci prototipo erano lunghi 240 fianchi quasi paralleli e con punta bassa punte antivibranti e venivano rinforzati in fiberglass nel centro dello sci. Personalmente provvedevo alle modifiche assistendo al KL e vedendo il comportamento sul tratto cronometrato. Leo Freyrie
martedì 19 luglio 2016
lunedì 18 luglio 2016
Pietro Albertelli, uomo dei record
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Pietro Albertelli mentre si prepara a una prova di KL. Cervinia 1976 |
Pietro Albertelli alla partenza della funivia di Cervinia si prepara per affrontare la discesa del Kilometro Lanciato del '76 dove stabilirà il record assoluto per sci di serie da 222 alla straordinaria velocità di 190.577 Kh/h, record che durerà 23 anni! Gli Sci Mirage Coppa del Mondo da discesa avevano come d'uso due scanalature ed erano anti vibranti avendo le lamine vulcanizzate con la gomma e un rinforzo in Kevlar nell'anima scatolata.
domenica 17 luglio 2016
Volare sull'acqua
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Roby Zucchi durante un salto con gli sci Freyrie |
sabato 16 luglio 2016
Un Kilomentro da brivido!
La specialità del Kilometro Lanciato è una delle più spettacolari e rischiose nel mondo dello sci. Il coraggio e la forza fisica degli sciatori che la praticano vanni di pari passo.
La Freyrie negli anni '70 fu protagonista di questo sport, con numerose vittorie e record, grazie ai campioni che utilizzarono gli sci appositamente studiati.
Sci che poi venivano distribuiti anche "al grande pubblico", che poteva così usare attrezzature vincenti sperimentate da sciatori professionisti.
venerdì 15 luglio 2016
Renzo Zandegiacomo e Roby Zucchi
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Da sinistra: Leo Freyrie, Renzo Zandegiacomo e Roby Zucchi |
Ecco una foto di Renzo Zandegiacomo campione d'Italia di slalom su neve nel 1973, e Roby Zucchi campione del mondo di sci nautico, con gli sci Freyrie.
Dopo la vittoria Renzo Zandegiacomo fu ingaggiato in America da una società che faceva gareggiare grandi campioni provenienti da tutti i paesi come professionisti con ingaggi e premi molto importanti.Ci fu' un circuito dedicato a loro: il Prof USA.
giovedì 14 luglio 2016
Acqua o neve, le vittorie non mancano.
mercoledì 13 luglio 2016
Feyrie Brothers
Una simpatica foto dove i tre fratelli Freyrie appaiono in posa "statuaria" per pubblicizzare i costumi da bagno a marchio Freyrie. per diversi anni infatti, la Freyrie proddusse anche una serie di lineee di costumi da bagno per uomo donna e bambino. Leonardo ne seguiva direttamente il design e la scelta dei materiali. Sempre con la qualità Freyrie.
lunedì 11 luglio 2016
Una tavola vincente
In questa immagine, un riassunto delle principali vittorie delle tavole da sci nautico Freyrie. Anche sull'acqua gli sci Freyrie hanno lasciato un segno indelebile!
domenica 10 luglio 2016
Marina Doria. Una campionessa di classe!
Molti sono stati gli atleti che hanno gareggiato e vinto con gli sci Freyrie, ma anche le atlete sono state di valore.
Una delle principali fu senz'altro Marina Doria: Al di la delle sue nobili origini, Marina è stata campionessa di sci nautico, partecipando a 3 campionati del mondo (1953, 1955 e 1957) e conquistando nella sua carriera sportiva ben 23 titoli svizzeri, 12 titoli europei e 4 titoli mondiali, diventando la prima donna svizzera a vincere un titolo mondiale in questo sport.
Una delle principali fu senz'altro Marina Doria: Al di la delle sue nobili origini, Marina è stata campionessa di sci nautico, partecipando a 3 campionati del mondo (1953, 1955 e 1957) e conquistando nella sua carriera sportiva ben 23 titoli svizzeri, 12 titoli europei e 4 titoli mondiali, diventando la prima donna svizzera a vincere un titolo mondiale in questo sport.
sabato 9 luglio 2016
Zeno Colò e Celina Seghi
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Zeno Colò con Celina Seghi che usava i Freyrie progettati da suo fratello Gino. |
Vediamo Celina Seghi e Zeno Colò. Due nomi che sono rimasti scolpiti nella storia dello sci, non solo italiano, ma mondiale. Due personaggi di un'epoca molto diversa dalla nostra, dove lo sci era poco più che una tavola di legno, e la tecnica e la prestanza fisica dipendevano quasi solo dall'atleta.
Eppure proprio loro furono pionieri nella sperimentazione di nuovi sci e nuovi materiali, e la Freyrie Sci contribuì molto ai loro successi.
Celina Seghi ad esempio, si faceva progettare gli sci da suo fratello Gino Seghi. Sci che poi venivano realizzati dalla Freyrie.
domenica 3 luglio 2016
Sci d'acqua Freyrie - Un'ondata di vittorie
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Nomi che sono rimasti nella storia dello sport e della società italiana.
sabato 2 luglio 2016
Estate... tempo di sport acquatici
Bhe... siamo nel periodo giusto. Il caldo è arrivato, e la voglia di acqua si fa sentire. Che sia in qualche bella spiaggia al mare o nei nostri splendidi laghi, barche, vele, motori, e... sci d'acqua, invogliano a muoversi tra gli spruzzi, le onde e il sole sulla pelle.
La storia dello Sci Nautico Italiano è costellata da numerosi successi internazionali, sia ad opera degli atleti maschili e femminili, sia ad opera delle notevoli capacità organizzative della Federazione Italiana, in grado di ospitare al meglio i grandi eventi sportivi mondiali.
Gran parte di questi successi sono arrivati grazie anche agli sci d'acqua Freyrie, che nel corse degli anni si sono evoluti nella tecnica costruttiva e nei materiali.
Nei prossimi post ripercorreremo alcuni di questi successi.
Se invece volete sapere qualcosa di più sulla storia dello sci nautico in Italia, ecco alcuni riferimenti:
- Federazione Italiana Sci Nautico (da Wikipedia)
- Federazione Italiana Sci Nautico (Sito Ufficiale)
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Jan Jaques Potier vince gli europei con i Freyrie facendo un nuovo record sulla distanza. Era il 1976 ed eravamo all'Idroscalo di Milano. |
Gran parte di questi successi sono arrivati grazie anche agli sci d'acqua Freyrie, che nel corse degli anni si sono evoluti nella tecnica costruttiva e nei materiali.
Nei prossimi post ripercorreremo alcuni di questi successi.
Se invece volete sapere qualcosa di più sulla storia dello sci nautico in Italia, ecco alcuni riferimenti:
- Federazione Italiana Sci Nautico (da Wikipedia)
- Federazione Italiana Sci Nautico (Sito Ufficiale)
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Video Gallery
Una video gallery con alcune delle immagini storiche dell'archivio Freyrie.
Qua un elenco con altri video
Qua un elenco con altri video
Passato, presente... futuro!
In questi mesi vi abbiamo raccontato molte vicende relative alla storia degli sci Freyrie: il marchio, i campioni, le curiosità, le vittorie, i prodotti.
Storie del passato, un passato glorioso certo, che è bello rivivere.
Ma bisogna guardare avanti. Il marchio Freyrie è pronto a tornare sul mercato, con molte novità, sempre nel segno della qualità e dell'innovazione.
A presto, per ulteriori news!
lunedì 6 giugno 2016
INTERVISTA A LEO FREYRIE PER IL GIORNALE DELLA NEVE (Quarta Parte)
I Mirage Italia Coppa del Mondo rinforzati prima i Kevlar poi in carbonio che ci forniva la Bompiani avevano un rapporto torsionale ottimo e furono apprezzatissimi anche per l’estetica che richiamava la Coppa del Mondo ed il Pool che avevamo fondato. In quegli anni non convinto della nostra estetica andai da Bertone a Torino per farmi studiare un look più accattivate. Mi face uno sci con fori in depressione che sembrava un volante alleggerito e fu scartato. Chi non e’ del settore non può capire quello che il mercato in quel momento richiede. L’estetica l’ho sempre studiata e realizzata personalmente.
Stefano Anzi che ha dato un contributo importantissimo per lo sviluppo dello sci Mirage Coppa del Mondo anche come collaudatore abilissimo ad individuare i lati negativi e discesista eccezionale ha riportato parecchie vittorie nella libera come: Un primo nella Coppa del Mondo un secondo ed un terzo posto e nei campionati italiani assoluti. Primo nel 69 primo nel 70 e bronzo nel 75.
Anche Roland Thoni era nella nostra scuderia e vinse l’oro nella libera dei campionati italiani del 73 due argenti nel 73 e 75 nello speciale ed un bronzo nel 75 .
Seguirono i Mirage a soletta calda. Ne abbiamo provate di tutti i colori per vincere. Uno speciale accorgimento sui Coppa del Mondo rendeva la soletta dello sci meno fredda sulla neve e con questo accorgimento Carl Trojer sali’ sul podio nella Coppa del Mondo a Crans Montana in speciale e vinse gli italiani nel 69 e 70 e bronzo nel 75.
Il successo si determina sempre con le stesse regole e cioe’ : Con grafica ad alto livello. Con materiali strategici. Con Massima espressione tecnica del prodotto. Con le vittorie del prodotto. Con il lancio sul mercato ed ultimo un po’ di fortuna!
Io detengo nella mia collezione denominata Museo dello Sci Leonardo Freyrie circa 450 paia di sci i piu’ rappresentativi di un’epoca gloriosa per lo sci italiano . I miei sci sono stati selezionati all’Expo di Shanghai in Cina come maggiore espressione del design italiano e sono molto orgoglioso di ciò.
Dagli sci pieghevoli di strada ne e’ passata.
Guardi la Nato ci ordino’ negli anni ottanta alcune migliaia di paia di sci pieghevoli evoluti nelle solette tutti bianchi con punta verde per gli alpini. Forse papa’ aveva ragione.
Caro Brusadelli mi scuso se non ricordo bene tutto e se le date che ricordo sono confuse ma più o meno ci siamo.
Gli ultimi Freyrie ricalcano le vecchie glorie e hanno la livrea tricolore. Gli ho usati l’anno scorso in occasione del campionato degli sciatori amatori di sci d’epoca, dove ero ospite d’onore, dopo una discesa rocambolesca con i pieghevoli del 27.
Girano meglio ma sono meno stabili. Ma ora hanno inventato l’air bag!
Stefano Anzi che ha dato un contributo importantissimo per lo sviluppo dello sci Mirage Coppa del Mondo anche come collaudatore abilissimo ad individuare i lati negativi e discesista eccezionale ha riportato parecchie vittorie nella libera come: Un primo nella Coppa del Mondo un secondo ed un terzo posto e nei campionati italiani assoluti. Primo nel 69 primo nel 70 e bronzo nel 75.
Anche Roland Thoni era nella nostra scuderia e vinse l’oro nella libera dei campionati italiani del 73 due argenti nel 73 e 75 nello speciale ed un bronzo nel 75 .
Seguirono i Mirage a soletta calda. Ne abbiamo provate di tutti i colori per vincere. Uno speciale accorgimento sui Coppa del Mondo rendeva la soletta dello sci meno fredda sulla neve e con questo accorgimento Carl Trojer sali’ sul podio nella Coppa del Mondo a Crans Montana in speciale e vinse gli italiani nel 69 e 70 e bronzo nel 75.
Il successo si determina sempre con le stesse regole e cioe’ : Con grafica ad alto livello. Con materiali strategici. Con Massima espressione tecnica del prodotto. Con le vittorie del prodotto. Con il lancio sul mercato ed ultimo un po’ di fortuna!
Io detengo nella mia collezione denominata Museo dello Sci Leonardo Freyrie circa 450 paia di sci i piu’ rappresentativi di un’epoca gloriosa per lo sci italiano . I miei sci sono stati selezionati all’Expo di Shanghai in Cina come maggiore espressione del design italiano e sono molto orgoglioso di ciò.
Dagli sci pieghevoli di strada ne e’ passata.
Guardi la Nato ci ordino’ negli anni ottanta alcune migliaia di paia di sci pieghevoli evoluti nelle solette tutti bianchi con punta verde per gli alpini. Forse papa’ aveva ragione.
Caro Brusadelli mi scuso se non ricordo bene tutto e se le date che ricordo sono confuse ma più o meno ci siamo.
Gli ultimi Freyrie ricalcano le vecchie glorie e hanno la livrea tricolore. Gli ho usati l’anno scorso in occasione del campionato degli sciatori amatori di sci d’epoca, dove ero ospite d’onore, dopo una discesa rocambolesca con i pieghevoli del 27.
Girano meglio ma sono meno stabili. Ma ora hanno inventato l’air bag!
domenica 5 giugno 2016
INTERVISTA A LEO FREYRIE PER IL GIORNALE DELLA NEVE (Terza Parte)
In quel periodo lanciai i mini sci anticipando la moda degli sci corti che pero’ non ebbero molto successo. Solo nel 74 il nostro importatore americano ci richiese gli sci corti con punta arrotondata. Gli costruii metallici chiamandoli Hop Hop. Corti ma non erano sciancrati come quelli che si usano ora. Questi sci favorivano il sorpasso della cunetta. In America ad Aspen come per esempio a Sant Moritz sulla Galb non passavano i gatti delle nevi e gli sci corti con lo slancio del corpo arrotondavano le cunette. Hop Hop!
I Mirage Coppa del Mondo furono portati alla vittoria anche da Renzo Zandegiacomo poi passato professionista nel circuito americano da Helmut Smaltz da Bruno Piazzalunga da Alberto Casse da Luigi De Zordo che vinse il KL di Cervinia da Bruno Valentini che vinse il Campionato italiano e da Luciano Coppi poi presidente della Fisi, da Pia Riva campionessa d’italia da Patrizia Medail da Lidia Barbieri e Vera Schenone da Alberto Casse e da Stefano Anzi Campione d’Italia in discesa libera
Mentre il mio cugino Emilio amministrava benissimo l’azienda, mio fratello Enrico coadiuvato dall’ing. Battiston capo della aereodinamica della Alfa Romeo F1 e con l’apporto del Centro studi e ricerche della Fiat di Torino studio’ la penetrazione dello sciatore nell’aria.
Cosi inventammo i bastoncini a tulipano le punte degli sci prima bucate e poi ribassate i caschi carenati ed i tessuti delle tuta dove non passava l’aria. Ricordo di essere andato personalmente alla Ticosa di Como a comperare del tessuto spalmato ed elasticizzato che poi portai alla signora Vicini che con le misure di Stefano Anzi e di Pierino Gross fece le prime rudimentali tute da libera che furono collaudate al Portillo durante l’estate.
Molte squadre usarono i Mirage KL e fu cosi’ che vincemmo il campionato svedese ed il campionato iugoslavo. In Spagna Francisco Fernandez Ochoa grandissimo slalomista uso’ i nostri sci.
Con queste novita’ assolute vincemmo il KL di Sestriere di Cervinia e il Kl di La Plagne in Francia (16c) e al Portillo e soprattutto il Kl per sci di serie da libera 222 a Cervinia con Pietro Albertelli a 190 kilometri all’ora record ancora imbattuto!
I miei sci furono usati anche per le spedizioni alpine di rilievo mondiale. Achille Compagnoni e Lacedelli li usarono sul K2 Cesare Maestri sul Cerro Torre Jak Canali alla conquista del monte Api Gigi Panei eWalter Bonatti sul Bianco, Pirovano quando ando’ e ritorno’ dal polo nord col primo gatto delle nevi e furono sempre usati da Riccardo Cassin riconosciuto come il piu’ grande scalatore italiano.
Quando la Malboro sbarco’ nella formula uno De Adamich mi fece fare gli sci Malboro per Merzario allora campione del mondo con l’Alfa Romeo . Erano rinforzati in carbonio e molto apprezzati per la tenuta sul ghiaccio. Io fui il primo in Italia ancor prima della Ferrari ad usare i materiali compositi che ci forniva la Ciba di derivazione spaziale.
Anche James Hunt campione del mondo di formula uno usava i miei sci che gli curavo personalmente perche li voleva particolarmente elastici e di altezza 204.
Molti giovani atleti non professionisti poi diventati noti nel mondo dell’industria hanno usato gli sci Freyrie. Luciano Benetton Pietro Marzotto Zeno Soave che con me ebbe una brutta avventura sul Bianco, Luigino Dona’ delle Rose che fondo’ Porto Rotondo , Shenone , Marcello de Stermic, Gianni Agnelli “l’avvocato” che era sempre accompagnato dal maestro Marcello Paltrinieri con la sua Dino Fiat spider nera, Bruno Mentasti, Franco Carraro e Alberto Pederzani Francesco Segafredo e tutti i componenti dello sci club Bologna Freyrie dello sci club 18 di Cortina e dello sci club Genova Freyrie e molti altri che non ricordo sparsi un po’dovunque.
I Mirage Coppa del Mondo furono portati alla vittoria anche da Renzo Zandegiacomo poi passato professionista nel circuito americano da Helmut Smaltz da Bruno Piazzalunga da Alberto Casse da Luigi De Zordo che vinse il KL di Cervinia da Bruno Valentini che vinse il Campionato italiano e da Luciano Coppi poi presidente della Fisi, da Pia Riva campionessa d’italia da Patrizia Medail da Lidia Barbieri e Vera Schenone da Alberto Casse e da Stefano Anzi Campione d’Italia in discesa libera
Mentre il mio cugino Emilio amministrava benissimo l’azienda, mio fratello Enrico coadiuvato dall’ing. Battiston capo della aereodinamica della Alfa Romeo F1 e con l’apporto del Centro studi e ricerche della Fiat di Torino studio’ la penetrazione dello sciatore nell’aria.
Cosi inventammo i bastoncini a tulipano le punte degli sci prima bucate e poi ribassate i caschi carenati ed i tessuti delle tuta dove non passava l’aria. Ricordo di essere andato personalmente alla Ticosa di Como a comperare del tessuto spalmato ed elasticizzato che poi portai alla signora Vicini che con le misure di Stefano Anzi e di Pierino Gross fece le prime rudimentali tute da libera che furono collaudate al Portillo durante l’estate.
Molte squadre usarono i Mirage KL e fu cosi’ che vincemmo il campionato svedese ed il campionato iugoslavo. In Spagna Francisco Fernandez Ochoa grandissimo slalomista uso’ i nostri sci.
Con queste novita’ assolute vincemmo il KL di Sestriere di Cervinia e il Kl di La Plagne in Francia (16c) e al Portillo e soprattutto il Kl per sci di serie da libera 222 a Cervinia con Pietro Albertelli a 190 kilometri all’ora record ancora imbattuto!
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Gli Sci Freyrie vincono al KL di Cervinia. |
I miei sci furono usati anche per le spedizioni alpine di rilievo mondiale. Achille Compagnoni e Lacedelli li usarono sul K2 Cesare Maestri sul Cerro Torre Jak Canali alla conquista del monte Api Gigi Panei eWalter Bonatti sul Bianco, Pirovano quando ando’ e ritorno’ dal polo nord col primo gatto delle nevi e furono sempre usati da Riccardo Cassin riconosciuto come il piu’ grande scalatore italiano.
Quando la Malboro sbarco’ nella formula uno De Adamich mi fece fare gli sci Malboro per Merzario allora campione del mondo con l’Alfa Romeo . Erano rinforzati in carbonio e molto apprezzati per la tenuta sul ghiaccio. Io fui il primo in Italia ancor prima della Ferrari ad usare i materiali compositi che ci forniva la Ciba di derivazione spaziale.
Anche James Hunt campione del mondo di formula uno usava i miei sci che gli curavo personalmente perche li voleva particolarmente elastici e di altezza 204.
Molti giovani atleti non professionisti poi diventati noti nel mondo dell’industria hanno usato gli sci Freyrie. Luciano Benetton Pietro Marzotto Zeno Soave che con me ebbe una brutta avventura sul Bianco, Luigino Dona’ delle Rose che fondo’ Porto Rotondo , Shenone , Marcello de Stermic, Gianni Agnelli “l’avvocato” che era sempre accompagnato dal maestro Marcello Paltrinieri con la sua Dino Fiat spider nera, Bruno Mentasti, Franco Carraro e Alberto Pederzani Francesco Segafredo e tutti i componenti dello sci club Bologna Freyrie dello sci club 18 di Cortina e dello sci club Genova Freyrie e molti altri che non ricordo sparsi un po’dovunque.
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